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- FOCUS ON : CAPITAN HARLOCK

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Focus on : Capitan Harlock
Focus on : Capitan Harlock
scritto il : 07-07-2012
La nostra storia risale a tanti anni fa. Al lontano 2977, quando un pirata, deriso da un umanità concentrata solo su se stessa, fidando in un futuro migliore, salpa, con il suo equipaggio che condivide i suoi sogni, verso gli spazi immensi del Cosmo. Egli vaga verso  stelle lontane. Il suo vessillo è un teschio bianco in campo nero. Vive la sua vita in uno Spazio senza confini e senza domani, in armonia con le leggi dell'Universo. Libero!!!
 Egli è Capitan Harlock.
 
 
1. Vita e opere di Matsumoto
 
Vestito di nero, con delle cicatrici che gli solcano il volto. Benda sull’occhio e un uccello sulla spalla, capitan Harlock è il personaggio preferito di Leiji Matsumoto.
 
Akira Matsumoto, noto con lo pseudonimo di Leiji, nasce il 25 Gennaio 1938 a Kurume nella prefettura di Fukuaka (nell'isola di Kyushu). Figlio di un pilota di Zero, inizia a disegnare manga all'età di otto anni; la sua carriera inizia nel 1953 quando, a soli quindici anni, vince il premio come miglior fumettista esordiente messo in palio dalla rivista Manga Shonen con Mitsubachi no Boken (Le avventure di un ape).
La prima storia di fantascienza è datata 1961 quando realizza Denko Ozma (Lampo elettrico Ozma). 
Nel 1974 pubblica, in concomitanza con la sua prima produzione anime, Uchu Senkan Yamato (La corazzata spaziale Yamato).
Nel 1977, pressato dalla casa editrice, compie l'unica incursione nel filone robotico con Wakusei Robot Danguard Ace (Il robot planetario Danguard Ace).
Quello è  un periodo d’oro per Matsumoto che nel giro di due-tre anni crea Uchu Kaizoku Captain Harlock (Il pirata spaziale Capitan Harlock), Queen Emeraldas, definito la gemma di Matsumoto, Ginga Tetsudo 999 (Galaxy Express 999) e Sennen Jo'o (La regina dei 1000 anni).
Tutte queste storie saranno, nel giro di poco tempo, portate in animazione con successo, in tutte le parti del mondo.
Autore prolifico e polivalente, altri generi in cui spazia, è il western (sua è un opera quale Gun Frontier del 1972) e storie di guerra quale The Cockpit.
 
2. Il Leijiverse
 
La maggior parte delle storie scritte dal Sensei si muovono in un universo comune chiamato Leijiverse. In realtà parlare di universo coerente è un azzardo. A prima vista ci sono un sacco di incongruenze narrative e di accadimenti raccontanti in tempi, luoghi e modi differenti. Chi ama questo autore, però, sa che per lui lo spazio e il tempo sono solo delle direzioni che i suoi personaggi percorrono.
Spesso parla di un punto in cui gli anelli temporali si congiungono e i suoi personaggi non fanno altro che percorrere questi anelli temporali ciclici in attesa che questa congiuntura avvenga. 
 
Un'altra tematica sviluppata nel leijiverse è il concetto di eterno ritorno… di nuova primavera, non solo intesa come stagione ma anche come rinascita e nuove occasioni.
È questo il destino di Lamethal, pianeta gemello alla Terra che ogni 1000 anni ne incrocia la rotta permettendo cosi un effimera e breve primavera dopo un lungo e gelido inverno. Bisogna però dire che i rapporti che intercorrono tra i vari personaggi, come alcuni pianeti e/o luoghi sono punti fermi nella narrazione. Ma andiamo con ordine.
Stabiliremo ora un ordine “cronologico”, per quanto abbastanza approssimato, per orientarci nel Leijiverse.
Uno dei punti fermi dell’universo matsumotiano è l’amicizia tra gli Oyama e gli Harlock. Esempi di questo sodalizio li abbiamo in Gun Frontier quando Franklin Harlock e Tochiro Oyama girano in lungo e in largo per la frontiera americana , o forse uno dei tanti pianeti che costellano l’universo matsumotiano, alla ricerca di immigrati giapponesi scomparsi misteriosamente.
Un altro incontro tra gli Oyama e gli Harlock avviene durante la seconda guerra mondiale. Narrato nel film cinematografico dedicato ad Harlock, ma tratto da una storia disegnata nel 1976 Fumetsu no Arcadia, racconta di come Phantom Harlock II, pilota tedesco, aiuta un antenato di Tochiro a scappare dalla guerra in Svizzera. Questo metterà le basi sull’amicizia che scorrerà tra i due personaggi in futuro.
 
Ma il vero inizio di tutto è sicuramente quello che viene raccontato in Sennen Joo (in Italia La Regina dei Mille Anni) che narra la storia di Yayoi Yukino e di un ragazzino Hajime Amamori.
In realtà Yayoi non è altro che la regina dei mille anni, una misteriosa donna proveniente da Lamethal destinata a guidare l’umanità per 1000 anni. Eviterà la collisione tra la Terra e il suo pianeta natale, purtroppo condannandolo ad un eterno inverno. La rotta del pianeta infatti sarà inevitabilmente cambiata e si allontanerà sempre più dal sole. Nelle opere più recenti di Matsumoto, Maetel Legend e Space Symphony Maetel apprendiamo che, ancora in vita Yaoi diventa la regina di Lamethal. Per dare un domani alla sua gente acconsente alla meccanizzazione facendosi convincere da Hard Gear. La meccanizzazione non cambia solo il corpo ma anche la mente della regina e questo fa si che le sue due figlie, pur se in modo diverso, Maetel e Esmeralda si ribellino alla madre. E queste due eroine le troviamo in altre opere del leijiverse. 
Maetel farà da guida ad un giovane ragazzo di nome Tetsuro Hoshino in Galaxy Express 999 nel lungo sentiero della vita aiutandolo a crescere e a sconfiggere, finalmente, la Regina di Lamethal. 
Esmeralda invece, dopo essere stata letteralmente chiamata dalla sua nave, la Queen Emeraldas, incontra Tochiro, grande amico di Harlock, diventandone l’amante. 
Tochiro, ammalatosi gravemente, trasferisce la sua anima nel computer di bordo dell’Arcadia, la nave dei sogni comuni che ha con Harlock. 
Questo non è che un breve sunto di quello che è chiamato Leijiverse, infatti altre storie ed altri personaggi si intrecciano nella tela creata da Matsumoto. 
 
3. Harlock. Anime e Manga.
 
Harlock è in assoluto il personaggio più amato da Matsumoto. Egli incarna l’uomo libero da vincoli, che vive la propria vita in piena libertà sotto la sua bandiera pronto solo a inseguire i suoi sogni.
Il nome del personaggio nasce ai tempi della scuola, quando Matsumoto scandiva i suoi passi gridando la parola Harlock.
In verità la genesi del personaggio è stata caratterizzata da tanti “ripensamenti” e cambiamenti in corso d’opera. Il  primo passo è sicuramente il suo personaggio conosciuto come Capitano Kingstone, dove appare per la prima volta il simbolo del Teschio. Il termine Harlock viene utilizzato solo qualche anno dopo.
All’inizio doveva essere una specie di parola d’ordine, ma poi preferisce utilizzarlo come nome di persona. Solo con il manga del 1976 Harlock viene completamente caratterizzato cosi come lo conosciamo.
 
Se le donne matsumotiane sono tutte altissime e magrissime con una lunga chioma, in genere bionda, e gli uomini comuni sono bassi, tarchiati e non belli, Harlock invece è rappresentato alto e longilineo. Il suo volto è segnato da delle cicatrici e porta una benda. Queste menomazioni per Matsumoto rappresentano il simbolo della perseveranza e delle avventure che il personaggio ha vissuto, indicandone anche i propri principi.
Il teschio, bianco su fondo nero, vessillo di Harlock, non è utilizzato per incutere timore ma, come afferma lo stesso Matsumoto, come segno di determinazione e di voglia di battersi fino alla fine.
 
La storia del manga del 76, molto simile alla prima serie, parla dell’invasione dell’impero di Mazone. I Terrestri attraversano un'epoca di pace e di prosperità. La popolazione riceve dal Governo tutto ciò di cui ha bisogno per la sua sussistenza e nessuno deve più lavorare, rendendo così l'umanità imbelle, pavida e dissoluta.
In un simile contesto giunge dal cielo un enorme sfera nera, il Pennant, che annuncia all’umanità la venuta sulla terra della flotta Manzoniana,  un potente popolo alieno.  
In pochi si rendono conto del pericolo e tra questi il professor Daiba e Capitan Harlock. Morto il primo, suo figlio, Tadashi, salirà sull’Arcadia… e li avrà modo di crescere … 
 
Le differenze tra anime e manga stanno soprattutto nella rappresentazione del protagonista. L’Harlock del manga è sicuramente più crudo e più decadentista, più simile ad un pirata rispetto a quello dell’anime. Disprezza i terrestri per quello che sono diventati, non ha problemi a depredare le navi a prescindere dal carico. 
Tra i grandi ideali di Harlock c’è quello dell’amicizia, e lo si capisce in vari passi, citando il “patto” stipulato tra lui e Tochiro che crea un indissolubile legame. Ed è proprio la mancanza del suo amico che lo rende più nichilista e cinico. In qualche modo si salva da questo senso di distruzione quando, a secondo dei casi, parla con il computer dell’Arcadia o quando si ferma nelle sue stanze a riflettere assieme a Meeme.  
Nell’anime invece sembra più addolcito ed anche le sue incursioni sono motivate, egli ruba il grano per creare delle scorte da utilizzare nel momento in cui l’umanità, distrutta dallo scellerato utilizzo delle risorse, ne avrà bisogno. È più legato alla Terra anche perché li risiede il frutto dell’amore tra Tochiro e Emeraldas, la piccola Mayu.
Mentre nel manga questa figura è solo accennata e non viene mai presentata, nell’anime, in più momenti della storia, assume ruoli importanti. 
Un altro personaggio creato ad hoc per l’anime è Kirita. Assente completamente nel manga, è forse l’unico terrestre che ha ancora delle motivazioni. Il finale, aperto nel manga in perfetto stile matsumoniano, senza una vera battaglia risolutiva tra Raflesia, la regina di Mazone, e Harlock, nell’anime lo vede abbandonare la Terra, assieme alla fedele Meeme e all’Arcadia sapendo di aver lasciato il pianeta nelle ottime mani di Tadashi e del resto dell’equipaggio.
 
Nel 1982 viene prodotto dalla Tokyu Agency il film cinematografico di Harlock dal nome Waga Seishun no Arcadia.
La storia, contenente però alcune incongruenze rispetto ai fatti narrati in Harlock 78, è un prequel. Come gia detto è realizzato utilizzando vari manga scritti in precedenza da Matsumoto.
In questo film viene introdotto il popolo degli Illumidas, che conquistata la Terra, spingeranno Harlock a fare la sua scelta di vivere libero nello spazio.
Harlock SSX non è altro che la continuazione degli eventi narrati nel film. Pur se tecnicamente superiore rispetto alla prima, la sceneggiatura di questa seconda serie non raggiunge i picchi di eccellenza della serie classica.
 
Da ragazzo Matsumoto venne in possesso di vari SP contenenti alcune opere musicali di Wagner, per la precisione la marcia funebre di Sigfrido, e fu amore a primo ascolto. E proprio per questo uno dei suoi più grandi sogni fu quello di realizzare una versione futuristica della quadrilogia dell’anello wagneriano utilizzando i suoi personaggi. Il primo atto di questo ambizioso progetto fu realizzato nel 1991. Da questo manga, qualche anno dopo, nel 1998, venne realizzato una serie di OAV di 6 episodi sotto il nome di Harlock Saga.
L’oro del Pianeta Reno viene rubato da un misterioso ladro che ne fa forgiare un anello, con il quale è in grado di dominare l’universo. Questo mette in allarme gli abitanti del Wahlalla, pianeta situato al centro esatto dell’universo, una stirpe  antichissima che  vive in una sorta di non-tempo. In questi accadimenti si trova invischiata Meeme, appartenete alla stirpe dei Nibelunghi, ed amica di Harlock.
Il progetto fu continuato alla fine degli anni 90, in piena epoca internettiana. Infatti il fumetto non fu pubblicato su carta, ma uscì, forse il primo nel suo genere, periodicamente su un sito internet.
Questa scelta portò anche ad una diversa organizzazione delle tavole. 
 
Nel 2001 esce un nuovo anime, questa volta per la tv, dedicato ad Harlock. In Cosmo Warrior Zero in realtà Harlock è coprotagonista assieme a Cosmo Warrior, soldato dell’ esercito terrestre. Incaricato dal nuovo governo provvisorio, installatosi dopo la sconfitta terrestre contro i meccanoidi, di catturare un giovane Harlock, Cosmo Warrior si ritroverà alleato con il pirata spaziale nello sconfiggere Hell Matia che tenta di bloccare il processo di armonizzazione tra macchine e umani.
La serie spazia però in vari campi, abbracciando soprattutto la descrizione del diverso modo di vedere dei due rivali (ma non per questo nemici) sull’idea di futuro e sulla strada da percorrere per arrivare ad esso e trattando più o meno velatamente temi quali il razzismo (degli umani verso i metanoidi e viceversa).
 
Nel 2004, grazie alle insistenze di Rin Taro, regista della prima serie televisiva, esce Herlock Endless Odyssey. La storia è ambientata dopo l’invasione di Mazone. L’umanità ha conquistato lo spazio trasformando la Terra in un pianeta per deboli e vecchi. Il tempo dei pirati spaziali è ricordato dai pochi solo con toni nostalgici. Ma un nuovo pericolo, questa volta proveniente dal più lontano passato, minaccia tutto l’universo : I Noo, conosciuti dalle religioni più antiche come LA BESTIA , IL DIAVOLO. In realtà la partecipazione di Matsumoto in questa serie è minima e un messaggio all’inizio di ogni OAV ci fa notare come il Sensei consideri questa più un opera di Rin Taro che sua.
 
Come gia stato detto la figura di Harlock appare in tante opere sia cartacee che in animazione del Maestro. Oltre al gia citato Gun Frontier fa infatti una fugace apparizione nel manga di Uchuu Senkan Yamato,  in Galaxy Express 999 (nel primo film il suo ruolo è addirittura importante per i fini della storia), ma un’apparizione degna di citazione è quella fatta in DNA Sights 999.9.
Egli è colui il quale permetterà ai protagonisti di questo OAV di intraprendere la strada verso le stelle e dare l’avvio alla nuova razza umana, agli eroi che, come lui, vivranno liberi all’ombra della propria bandiera nello spazio eterno a dispetto di chi preferisce ballare nel proprio piccolo Mondo.